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  • Immagine del redattoreMarco Zagonara

LO SCANSAFULMINI: come cercare di non beccarsi i fulmini in caso di temporale

Aggiornamento: 2 lug

Fulmini? Aiuto! Su Internet trovi un sacco di decaloghi scritti, spesso, da persone che non hanno la minima conoscenza scientifica dell’argomento. Quindi, in caso di temporale, quali sono i comportamenti giusti e quali quelli sbagliati? Leggi cosa ti suggerisco io.


Fulmini...

0.1 Qualcosa sui fulmini


Innanzitutto, è giusto ricordare che non sarai mai né completamente al sicuro, ma nemmeno un sicuro bersaglio del fulmine. Questo perché i fulmini sono un fenomeno che dipende dalla probabilità, e quindi adottando certi comportamenti possiamo aumentare o diminuire la probabilità di essere colpiti, ma mai averne la certezza.

Il fulmine si produce quando il campo elettrico in prossimità del suolo o di una nuvola supera un certo valore critico (rigidità dielettrica dell’aria); questo aumento di campo elettrico è prodotto dall’accumulo di cariche elettriche (e di conseguenza anche al suolo, “attratte” dalle prime) nelle nuvole stesse causato dai movimenti dell’aria durante un temporale e dall’accumulo di ghiaccio ad alta quota. E spara in tempo brevissimo una corrente fra 10 e 200 kA (kiloampere!!!).

Un fulmine può colpire direttamente una persona, specialmente direttamente alla testa (colpo diretto), e segue una scarica superficiale lungo il corpo che danneggia meno gli organi interni rispetto alla pelle;

Oppure, se colpisce qualcos’altro, può causare una tensione di contatto, cioè una differenza di potenziale fra due punti che la persona può toccare contemporaneamente, caso tipico la calata un parafulmine – ne parlo qui;

Può anche causare una tensione di passo, cioè una differenza di potenziale (tensione) fra due punti del terreno, dove poggiano i nostri piedi, causata dal passaggio della corrente che il fulmine “inietta” nel suolo colpito nelle nostre vicinanze – vedi qui; può essere pericolosa fino a venti metri dal punto di impatto (fonte: TuttoNormel);

Possono esserci scariche laterali: da un elemento percorso dalla corrente di fulmine può verificarsi un arco elettrico verso oggetti (o persone) vicine;

Infine (canale di contro-scarica): la vicinanza con il colpo di fulmine causa all’interno del corpo di una persona un campo elettrico che può causare correnti pericolose.

I fulmini causano la morte principalmente per arresto cardiaco (asistolia, con possibilità però di ripresa dei battiti dopo l’arresto), a differenza della corrente degli impianti elettrici che causa la morte principalmente per fibrillazione ventricolare, mentre un arresto prolungato della respirazione può causare asfissia. Altri danni fisici anche su sopravvissuti: ustioni ramificate sulla pelle percorsa dalla corrente (figure di Lichtenberg), danni cardiopolmonari, neurologici e psichiatrici (fonte: TuttoNormel)


Figure di Lichtenberg (Fonte: Web)

0.2 Verremo colpiti più facilmente se indossiamo oggetti d’oro o, in generale, di metallo?


Questa credenza sbagliata scaturisce probabilmente dal fatto che su persone colpite dal fulmine si trovano spesso gli oggetti metallici fusi, portando alla falsa convinzione che siano stati colpiti per primi.

I metalli ed in particolare l’oro conducono l’elettricità ed il calore. Quindi, nel caso di una persona colpita da un fulmine, la corrente elettrica che l’attraversa passerà preferibilmente attraverso gli oggetti metallici i quali, quindi, concentreranno anche il calore, fondendosi di conseguenza nei casi estremi.

In realtà, quindi, indossare piccoli oggetti d’oro o, comunque, metallici non attira il fulmine (fonte: National Oceanic and Atmospheric Administration of United States of America), peggiora al limite le ustioni che può causare. Pensate, per analogia, al fatto che i piloti di Formula 1 non possono indossare piercing od oggetti metallici sotto la loro tuta ignifuga: nel caso la macchina si incendiasse, concentrerebbero il calore proveniente dall’esterno della tuta causando ustioni localizzate molto peggiori di quelle che avrebbero senza oggetti metallici.



0.3 Verremo colpiti più facilmente se utilizziamo il cellulare?


Altro falso mito, derivato probabilmente dal fatto che fino al 1981 erano in commercio dispositivi parafulmine che attiravano il fulmine (evitando quindi che colpisse altre cose) con punte radioattive che, ionizzando l’aria, la rendevano conduttrice di elettricità attraendo il fulmine in arrivo. Oppure dal fatto che, spesso, viene riportato dai giornali che le persone colpite in riva al mare stavano usando il cellulare. Leggi il prossimo capitolo per sapere come comportarsi in riva al mare e, comunque, sono stati fatti studi che hanno dimostrato che il blandissimo campo elettrico causato dai telefoni cellulari non aumenta significativamente la probabilità di essere colpiti (fonte: National Weather Service of United States of America).



Allora, vediamo il mio personalissimo decalogo sui comportamenti giusti e quelli sbagliati e, soprattutto, sfatiamo un bel po’ di luoghi comuni. Io vi darò dei buoni consigli, ma non certezze, chiaro? Ogni singola situazione dovrebbe essere, infatti, proprio valutata singolarmente. Ma voi vi trovate in mezzo ad un temporale senza un esperto a portata di mano, quindi?

 

1 Siamo al mare fuori dall’acqua: come ci comportiamo?


Purtroppo, più volte all’anno i giornali riportano la notizia di qualcuno, in riva al mare da solo, che viene ucciso da un fulmine. Perché?

Perché i fulmini cercano gli oggetti alti a forma di punta (concentrano il campo elettrico) e quella persona, in piedi, in riva al mare, sola, era l’unica cosa simile: gli ombrelloni erano lontani, e lei attorno non aveva altri oggetti alti come o più di lei. Magari aveva anche l’ombrello aperto, aumentando la sua altezza.

L’eventuale uso del cellulare od oggetti metallici non avrebbero aumentato il rischio. Non c’entra la vicinanza dell’acqua, semplicemente aumenta il “piatto” attorno.

Dobbiamo quindi evitare di essere l’unica cosa alta con molto spazio vuoto attorno: la cosa migliore è ripararsi nel bar, sotto una tettoia, in mezzo alla pineta (valutare però la possibilità che il vento abbatta gli alberi) o, se non si ha la possibilità di stare al coperto, stare al limite in mezzo agli ombrelloni (fra tanti oggetti alti quanto se non più di noi l’eventuale fulmine in arrivo colpirebbe a caso).

Vale lo stesso per laghi, piscine, ecc. Mi hanno riferito di una persona, nel cesenate, colpita per ben due volte da un fulmine nella stessa situazione (lo vuoi capire che ti metti in pericolo da solo?): durante i temporali, adora passeggiare sugli argini dei fiumi con l’ombrello. La vicinanza dell’acqua non c’entra nulla, essere in alto sopra un argine per di più aumentando la nostra altezza con un ombrello, invece sì.

Il succo è: la nostra altezza, di solito, non altererebbe significativamente il rischio ma, se ci si trova nel luogo sbagliato nel momento sbagliato, dove cioè il campo elettrico atmosferico aveva dato inizio alla formazione del fulmine; senza persona il fulmine avrebbe colpito il terreno, con la persona il fulmine ha colpito lei, perché, avendo una forma “a punta”, ha concentrato il campo elettrico (fonte: TuttoNormel).

E se tu avessi in mano una canna da pesca?... Ormai lo sai, aumenta decisamente il rischio di essere colpito.

E rimanere all’esterno di un faro che ci protegge dalla pioggia di vento? Direi che è peggio degli alberi isolati, vedi qui.

E… se andassimo in acqua? Leggi i prossimi consigli.

 

2 Siamo al mare in acqua: cosa facciamo?


Stiamo facendo il bagno e veniamo sorpresi da un temporale improvviso. Cosa succederebbe se rimanessimo in acqua (solo al mare, dove la quantità d’acqua è notevole)?

Trascurando il pericolo di annegamento per le acque agitate, un consiglio (che io invece assolutamente sconsiglio!) che come fonte ha un articolo scritto da un esperto trovato sulla rivista TuttoNormel (anno 2008), è di rimanere in acqua. In effetti, con solamente la testa fuori, il rischio di attrarre un fulmine è lo stesso del resto del mare. Se il fulmine colpisce lontano, la sua corrente si disperde nella grande quantità di acqua salata (e quindi conduttrice), e le linee di corrente preferirebbero attraversare l’acqua anziché il nostro corpo. Forse l’autore intendeva riferirsi al fatto che, uscendo dall’acqua, di nuovo diventiamo un oggetto alto, a punta e con niente attorno (vedi capitolo precedente).

Ecco invece come la penso io: un altro articolo di TuttoNormel (2016, forse le informazioni erano più recenti!), scritto da un altro esperto, dice invece che se il fulmine ci cadesse vicino (entro 100 – cento! metri), saremmo nella stessa situazione di chi si trova in piscina nel capitolo seguente, quindi in pericolo!!! Il consiglio, quindi, è che la cosa migliore da fare è uscire dall’acqua e trovare subito un riparo. Ed anche la Dehn (importante azienda specializzata in prodotti contro i fulmini) la pensa così.



3 Siamo in piscina in acqua: allora?


Se invece siamo in piscina, o in un piccolo lago? Bene, di solito, le piscine pubbliche hanno un regolamento che impone di uscire dall’acqua in caso di temporale. Cosa cambia rispetto al mare?

Nella piscina l’acqua è molta di meno. La corrente “sparata” nel terreno da un fulmine che cade a terra nelle vicinanze, preferirà passare per il piccolo specchio di acqua conduttrice e, vista la sua minore dispersione per la quantità limitata di acqua, può attraversare direttamente le persone col corpo immerse investendo direttamente il loro cuore, con gravissimo rischio. In generale, in una piscina ci sono ripari (bar, spogliatoi) velocemente raggiungibili. È quindi preferibile e meno rischioso cercare un riparo fuori dell’acqua. Uscire dall’acqua anche nelle piscine coperte: si può essere coinvolti ugualmente dalla corrente di un fulmine caduto nelle vicinanze.



4 Siamo in montagna


Ha destato molta emozione la morte del conosciutissimo imprenditore dolciario Alberto Balocco, in bicicletta su un crinale in montagna e sorpreso da un temporale improvviso. In montagna i fulmini sono più violenti che in pianura, e c’è il rischio di trovarsi esposti su una parete in pendenza o una cima. Questo, secondo le Norme CEI, aumenta fortemente la probabilità di essere colpiti.

Un bosco aiuterebbe?

 

5 Siamo in un bosco


Gli alberi nel bosco sono più alti di noi. A meno che un fulmine non incendi il bosco stesso, in mezzo a molti alberi il rischio è più basso che in una radura. Attenzione, però, non rimanere vicino ad un albero isolato: potrebbe essere colpito e noi potremmo rimanere vittima delle scariche laterali e tensione di passo (vedi qui e capitolo seguente).

 

6 Siamo in area aperta


Ormai l’avrai capito: se tutto attorno è piatto, e tu sei l’unico oggetto alto ed a forma di punta nei dintorni, se vicino a te un fulmine avesse deciso di formarsi, ti mirerà infallibilmente. Cerca riparo, lontano da cose come alberi isolati, lampioni e linee elettriche aeree che, anche se apparentemente potrebbero proteggerti, potrebbero invece, se colpite da fulmine, danneggiarti con scariche laterali e/o tensioni di passo.

A proposito delle tensioni di passo, ho due cose vere da raccontarti.

La prima: fra il 1991 ed il 1992, quando preparavo la mia tesi di Laurea sulla sicurezza elettrica, il mio relatore (Chiar.mo Prof. Ing. Giovanni Malaman) insistette per farmi inserire un aneddoto, per il quale purtroppo non trovai il punto giusto. Cioè: gli indigeni africani, quando durante un temporale (in Africa i fulmini sono terrificanti!) devono spostarsi da un rifugio all’altro, pur non sapendo nulla delle tensioni di passo, sanno comunque molto bene che devono correre, non camminare. In questo modo hanno un solo piede a terra per volta, e un fulmine che cade nelle vicinanze non può ferirli con la tensione di passo.

La seconda: le mucche, avendo distanza fra zampe posteriori ed anteriori superiore alla distanza che un essere umano può avere fra i due piedi a terra, ed avendo il cuore posizionato in modo da essere facilmente coinvolto da un passaggio di corrente fra zampe posteriori ed anteriori, possono morire per la tensione di passo causata da un fulmine. Nella foto seguente, mucche morte per questa ragione dopo che un fulmine ha colpito l’albero sotto il quale stavano cercando riparo (Fonte notizia: TuttoNormel, Dehn).


Fonte: Web

7 Siamo in/su un veicolo terrestre


Dal corso di “Tecnica delle alte tensioni” all’Università (Chiar.mo prof. Ing. Gianni Pattini) e da varie fonti bibliografiche, ricordo che:

I grossi camion hanno la cabina rivestita in vetroresina e questo isola l’autista all’interno, che si salva;

Le carrozzerie e le strutture metalliche delle automobili costituiscono una “gabbia di Faraday” collegata a terra tramite i pneumatici, che non sono totalmente isolanti ma contengono un po’ di grafite: l’auto colpita dal fulmine tende a “drenare” la sua corrente attraverso la carrozzeria e scaricarla a terra proteggendo le persone all’interno.

Bici, moto, monopattino: aumentano il rischio, aumentando la tua altezza.

 

8 Siamo in un aereo


Le strutture interne metalliche degli aeroplani sono realizzate di proposito per questo motivo, oltre che per ragioni di resistenza strutturale, costituendo una “gabbia di Faraday” che intercetta il fulmine in arrivo che si drena attraverso queste strutture e prosegue verso il suolo, salvaguardando le persone all’interno. Le parti dell’aereo più colpite sono le estremità delle ali. Il rischio maggiore per il fulmine che colpisce l’aereo è per le strumentazioni, che quindi vengono schermate opportunamente contro gli impulsi elettromagnetici delle saette che colpiscono le strutture.

Il rischio di precipitare a causa di un fulmine, quindi, è molto basso per i grossi aerei, non si può dire lo stesso per i piccoli aerei da turismo (Fonte informazioni: TuttoNormel).



9 Siamo su una imbarcazione


Sempre senza considerare i rischi dovuti al mare in burrasca, all’interno di una imbarcazione metallica coperta siamo abbastanza al sicuro (l’ennesima “gabbia di Faraday”, vedi capitoli precedenti. Fuori, siamo più alti del livello del mare. Possiamo sdraiarci per ridurre il rischio di essere colpiti direttamente.

Un albero a bordo del natante aumenta ancora di più il rischio: quindi le barche a vela sono maggiormente rischiose e, ovviamente, anche i windsurf. O anche solo stare in piedi sul surf. Se hai un surf non alzare l’albero e sdraiati sulla tavola poiché, come spiegato anche qui, in realtà i fulmini sono pericolosi anche in acqua.



10 Siamo in città


Gli edifici, pali, tralicci e strutture varie sono più alte di noi e costituiscono un bersaglio preferenziale rispetto a noi. Nei parchi, segui i consigli sul comportamento nei boschi e nelle aree aperte

Stai lontano dalle calate (sono bandelle metalliche verticali sulla parete esterna) egli edifici protetti da parafulmine: rischio per le scariche laterali e tensioni di passo e di contatto (toccando la calata ed il terreno).

Comunque, il 21 luglio 2023, un uomo, a Verona, è stato colpito da un fulmine: si era riparato sotto un albero in un piazzale. Probabilmente è stato, quindi, colpito da una scarica laterale. Gli è stato praticato un massaggio cardiaco da un medico casualmente presente (era in arresto cardiaco) e qualche giorno dopo è stato dimesso dall’ospedale. Vi metto il...



11 (Bonus extra): I consigli che non ti ho dato


Alcuni autori consigliano di sdraiarsi per terra (l’ho riportato anche io per il comportamento su di una imbarcazione) oppure di rannicchiarsi. Riduci sicuramente il rischio rispetto allo stare in piedi, eh, se proprio ti vuoi godere tutta la pioggia ed il bagnato….


Sdraiati, è più sicuro...

Zagomarco Marconara / Marco Zagonara





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